L’importanza della conformità impianti radiotelevisivi
La conformità degli impianti radiotelevisivi è fondamentale per il rispetto dell’attuale legislazione tecnica e garantisce piena funzionalità e totale sicurezza. In Italia vige una precisa regolamentazione che riguarda ogni tipo di impianto, da quello del gas a quello elettrico, comprendendo la conformità degli impianti radiotelevisivi.
Vediamo quali sono le leggi specifiche relative a questo tipo di impianti:
Legge n.186/1968: riguarda la produzione e installazione di macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche. Si tratta di una Legge di base che impone alle aziende e agli installatori di operare seguendo la “Regola d’Arte”, stabilendo che in mancanza di tali requisiti un impianto non è conforme ai requisiti minimi di sicurezza e non può essere attivato senza le dovute modificazioni che lo allineano alle prescrizioni e alle prestazioni richiesta dalla normativa di sicurezza.
Operare a Regola d’Arte significa garantire al committente l’assoluta responsabilità della ditta installatrice in merito a materiali usati e lavori eseguiti, condizione che in Italia è resa tale seguendo le normative CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). In quest’ultimo caso l’azienda ha la certezza di non avere l’onere della prova e può garantire la conformità;
Legge n. 46/1990: impose che l’installazione degli impianti radiotelevisivi fosse competenza esclusiva di tecnici abilitati nella mansione di Responsabile Tecnico dell’Impresa Installatrice. Attualmente è stata abrogata mantenendo nel decreto ministeriale n. 37/2008, solamente gli articoli 8,14 e 16;
DM n. 37/2008: sostituisce la Legge n. 46/1990 e sottolinea la necessità di redigere la Dichiarazione di Conformità, documento che prevede due allegati differenti, uno riservato alle aziende installatrici e uno dedicato agli enti che adempiono a tale compito attraverso uffici interni appositi;
DM n. 22/2013: definisce alcune dettami tecnici riguardanti gli impianti condominiali centralizzati d’antenna.
L’installazione di un impianto televisivo
Rispettare le direttive CEI è una condizione necessaria ai fini della corretta installazione di un impianto in sicurezza costituendo la Regola d’Arte. Un altro aspetto da tenere presente consiste nel consultare il Piano di Ripartizione delle Frequenze, che stabilisce con esattezza quali bande di frequenza devono essere tenute in considerazione durante l’installazione.
L’ultima revisione del Piano di Ripartizione delle Frequenze è recente e risale al 5 Ottobre 2018, quando è stata approvata la modifica della Legge n. 205/2017. Il compito del Piano è attribuire alle bande uno specifico servizio e verificare l’uso efficiente delle frequenze.
Infine, nel rispetto del DM n. 37/2008 è condizione necessaria che l’azienda installatrice sia abilitata allo svolgimento dei lavori e che sia redatta l’apposita Dichiarazione di Conformità.
Aspetti tecnici ai fini della conformità impianti radiotelevisivi
L’osservanza delle regole tecniche imposte da Leggi e Decreti Ministeriali consente agli utenti di beneficiare di un impianto soddisfacente e performante, in grado di garantire la qualità del segnale in ogni condizione atmosferica. Per ottenere questo risultato, all’altezza della presa di ogni abitazione civile deve essere presente un segnale dai valori compresi fra 68 e i 75 dB/µV. I
ll significato di questa condizione non è tanto da ricercare nell’effettiva performance del segnale, quanto nella corrispondenza con quanto stabilito dalla Legge in relazione alla conformità; in pratica, un impianto che non soddisfa tale condizione è da ritenersi non conforme e non può essere avviato.
Un altro aspetto tecnico da tenere presente consiste nel rapporto segnale/rumore, espresso esattamente come segue:
27 Decibel per il segnale Digitale Terrestre (DTT COFDM);
31 Decibel per il segnale via cavo;
11 Decibel per il segnale Digitale Satellitare (QPSK);
44 Decibel per il segnale analogico.